L’amore possibile per flauto e voci narranti

Martedì 16 ottobre – Santhià Biblioteca civica, ore 21,00

Elio e Cecilia si rincorrono e si perdono come le note di un concerto. Storie, emozioni, personaggi e interrogativi adagiati nella seconda metà del secolo scorso tra Santhià, Vercelli e la Carnia in un romanzo da trent’anni nel cassetto di Luigi Zai

Siamo negli anni Ottanta del secolo scorso. Un incendio dissolve un mondo di ideali e separa i destini di Elio e Cecilia. E’ l’epilogo di una grande illusione: per lui l’amore assoluto, ardente come un fuoco, che si sbriciola in tante fiammelle portatrici di nuova chiarezza, per lei, la sofferta ricerca di emancipazione nel’ambito di una identità che si sdoppia, soffre, ma non si arrende. Nel mezzo, tante vicende che partono da lontano, dall’infanzia e dall’adolescenza post sessantottina dei protagonisti, in un paesaggio agreste adagiato tra risaie e dolci colline, tra una Vercelli sonnacchiosa e una Santhià stordita dal suo vivace carnevale. I protagonisti dapprima si inseguono, poi si intrecciano, si perdono e si ritrovano come nel concerto a due a cui sono soliti: lei suona il violino, lui l’oboe. Ma alla fine qualcosa non funziona ed Elio volta pagina. Nel contesto di una Carnia suggestiva di paesaggi e persone, il protagonista ritrova il filo del cammino lungo un sentiero cosparso di delicati frammenti amorosi che ardono del tenue chiarore delle lucciole. Alla fine, il fuoco torna prepotente a suggellare il compimento con un lirismo struggente che lascerà di stucco il lettore. Un romanzo vergato con uno stile ricercato e fluido che, attraverso i suoi numerosi personaggi, indugia sui temi dell’amicizia, della ricerca di un amore sostenibile, di emancipazione femminile e di libertà interiore. Sullo sfondo, i segnali dei costumi che cambiano, degli ideali che si frantumano, di una società che si avvicina al Terzo Millennio carica di incertezze.

A tal proposito l’autore così si esprime:

“Nella biblioteca cittadina ho presentato in diverse occasioni autori e libri ed ora mi trovo nella scomoda situazione di dover quasi presentare me stesso e confesso che provo un certo imbarazzo.  In realtà, ciò che mi sta a cuore, aprendo la stagione delle serate della Compagnia dell’Armanàc, è poter offrire una sorta di spettacolo capace di suscitare pensieri ed emozioni intorno ad un tema talmente comune da rischiare di essere banale: l’amore possibile. Bene, la particolarità sta tutto in questo aggettivo: possibile. Eh sì, perchè tutti sogniamo l’amore, l’amore eterno, l’amore totale, l’amore assoluto… e poi? Da adolescenti ci prendiamo un sacco di mazzate e da adulti maturi siamo disillusi, oramai rassegnati: dov’è questo amore?

Nel libro ho usato due metafore per alludere all’amore: un grande fuoco, quello che incendia di passione la tua vita con la promessa di scaldarla con un gioioso appagamento. E quello di frammenti di fuoco, parvenze di fuoco, simboleggiati dalla lucina intermittente delle lucciole. Ma il fuoco può rivelarsi tremendo: il fuoco, da sempre è anche elemento di purificazione (la radice “pur” in greco significa fuoco). Il fuoco purifica distruggendo ciò che è guasto.

Ebbene, il romanzo comincia proprio con un incendio che spazza via un vivere che si era guastato ed apre a nuove prospettive. Il grande Amore, l’Amore Assoluto si è dissolto e stiamo a vedere cosa verrà…

In questa biblioteca abbiamo spesso affrontato riscuotendo un notevole interesse, letture di autori classici recitati da Umberto Bolzon. L’idea è quella di stimolare emozioni e riflessioni grazie a brani ricchi di suggestioni intervallati da brani musicali.”

L’intero ricavato della vendita del libro, stampato in tiratura limitata, sarà destinato a un’opera di abbellimento de “Il bosco per la città” di Santhià.

Oltre che alla sera della presentazione, il libro sarà acquistabile presso la Biblioteca, lo studio Mastervision e alcuni altri punti vendita (edicole, libreria) e online al sito www.kalincanto.com

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La Compagnia dell'Armanàc si propone come piccolo laboratorio aperto di idee per la valorizzazione della cultura locale, del territorio santhiatese, vercellese, piemontese in genere. Non senza attenzione per gli spunti provenienti da "altre" culture, da "altre" conoscenze, convinti che l'incontro e lo scambio arricchiscono e contribuiscono alla pacificazione. E' così che organizziamo serate con proiezioni di documentari, mostre fotografiche, presentazioni di autori e di opere, eventi musicali, camminate in mezzo al paesaggio con visite a siti e luoghi di interesse antropologico. Realizziamo cortometraggi e in alcuni casi pubblichiamo libri. Crediamo nell'"estetica dell'etica" e per questo ci siamo iscritti a Libera, l'associazione di don Ciotti che si batte contro le mafie.